Arriva ChatGPT 4 di OpenAI, cosa c’è da sapere, quali sono le novità, cosa attenderci per il futuro dell’Intelligenza Artificiale e per quello dell’umanità, con forte focus su temi come lavoro, privacy e copyright.
Di intelligenza artificiale di parla da molto tempo, ma negli ultimi mesi si è potuto assistere ad una notevole accelerata in questo senso, si sono moltiplicati i servizi online e le app, spesso software gratuiti o che per pochi euro possono dare un concreto e a tratti sorprendente, assaggio delle potenzialità di questa innovativa tecnologia, per molti versi davvero rivoluzionaria.
Per lungo tempo si è pensato che l’intelligenza artificiale avrebbe potuto fare calcoli complessi e magari un giorno sostituire l’uomo in lavori ripetitivi, o magari rischiosi, ma era opinione piuttosto diffusa, tra addetti ai lavori e utenza generica, che alcuni ambiti, considerati prettamente umani, non sarebbero mai diventati dominio dell’AI. Si credeva, ad esempio, che un software, per quanto sofisticato e plasmato prendendo a modello la mente umana, o comunque alcune sue caratteristiche, non avrebbe mai potuto fare arte, o scrivere un racconto, ma negli ultimi mesi ci siamo confrontati con una realtà ben diversa e un crescente numero di persone, compresi artisti, giornalisti, grafici e creativi in genere, si sono sentiti minacciati dall’AI.
Numerose sono state anche discussioni e polemiche sull’effettiva bontà dei contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale e quelle legate al diritto d’autore che sicuramente meriterà non poche riflessioni e approfondimenti nel prossimo sicuro.
Oggi ci sono AI che possono scrivere una articolo di giornale, realizzare un’illustrazione foto-realistica, comporre musica, creare video, il tutto spesso in pochi secondi o comunque in modo più rapido e spesso, va detto, migliore, di quanto fanno gli esseri umani.
Non sempre, intendiamoci, l’intelligenza artificiale supera l’uomo, non sempre è più abile di lui, commette ancora errori e prende grosse cantonate, ma apprende e si migliora e spesso lo fa in modo più rapido e significativo rispetto a noi umani. L’AI è quindi una minaccia? In linea di massima direi proprio di no, si tratta di una straordinaria risorsa, ma certo starà a noi usarla bene e dove e quando necessario, regolamentarla e magari limitarla.
Fanno discutere in questi giorni, ad esempio, i sospetti di alcuni docenti che credono di aver individuato le prime tesi di laurea scritte non da studenti in carne ed ossa, ma da un’intelligenza artificiale e tra quelle nel mirino delle critiche c’è senz’altro ChatGPT, una delle più famose, anche perché di base gratuita, delle più usate e potenti, ottima proprio per scrivere dei testi, anche lunghi e complessi, a patto di saperla pilotare a dovere, con appositi promt, ovvero richieste testuali mirate.
GPT 4, è la novità del momento, di cui tutti parlano. Anima la rinnovata release del famoso e già performante chatbot ChatGPT dell’Organizzazione No Profit OpenAI, che vede coinvolte figure del calibro di Elon Musk.
La più grande novità introdotta con GPT-4 è che ora il bot può rispondere alle domande degli utenti non solo attingendo a testi, ma combinano testo e immagini: fotografie, diagrammi e schermate di vario tipo.
I modelli linguistici usati e che sono alla base di questa tecnologia si sono ulteriormente evoluti e il tutto in tempi davvero rapidi, se la crescita del software manterrà questi ritmi potrà continuare stupirci e alzerà sempre l’asticella di quello che si considera impossibile per le macchine.
Redazione Rete24