Indennità disoccupazione Naspi: cos’è, come richiederla e requisiti

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato delle novità che il Governo Renzi vorrebbe introdurre per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali. In attesa che venga approvata la riforma del lavoro, però, quest’oggi andiamo a scoprire tutti i dettagli della nuova indennità di disoccupazione Naspi. Si tratta di un sussidio universale che viene esteso anche ai lavoratori precari, il quel dovrebbe entrare a regime nel 2016, dopo che saranno stanziati fondi con la nuova Legge di Stabilità.

Grazie alle coperture economiche messe a disposizione, sarà possibile espandere la platea di beneficiari, tra cui i precari. Naspi andrà poi a sostituire tutti gli ammortizzatori sociali, ad esclusione della cassa integrazione; ricordiamo che dal 2017 scomparirà pure l’indennità di mobilità, come prevede la Legge Fornero.

L’assegno unico di disoccupazione è rivolto a tutti quelli che perdono il lavoro, inclusi precari e collaboratori a progetto, che fino ad oggi non potevano beneficiarne. Si stimano circa 400 mila persone. Va ricordato che la nuova indennità di disoccupazione viene concessa a chi ha svolto almeno 3 mesi di lavoro. Rispetto ad Aspi e Mini Aspi, dunque, ci sono dei requisiti meno ristrettivi, dato che l’Aspi richiede 2 anni di contributi e aver lavorato nel corso degli ultimi 12 mesi, mentre Mini Aspi richiede 13 settimane di contributi nel corso dell’ultimo anno.

L’assegno della Naspi prevede un importo di circa 1.100/1.200 euro, che si riduce progressivamente fino a circa 700 euro alla fine della copertura. Per i lavoratori dipendenti la durata massima è di 2 anni, mentre per i lavoratori atipici soltanto 6 mesi. Così come le altre indennità di disoccupazione, anche Naspi va richiesta all’INPS.