Ammortizzatori sociali 2015: novità su Aspi, Mini Aspi, Cig e mobilità

Il Governo è al lavoro sul Jobs Act e tra le novità, tra cui quella che riguarda l’Articolo 18, troviamo anche quelle che interessano gli ammortizzatori sociali. La riforma del lavoro punta a modificare il sistema dei sussidi per la tutela dei lavoratori disoccupati.

L’indennità di disoccupazione introdotta con la Legge Fornero, conosciuta da tutti come Aspi, è andata a sostituire la disoccupazione ordinaria e, dal gennaio 2017 andrà a sostituire anche quella speciale edile e l’indennità di mobilità. Fra le novità proposte dal Governo ci sarà quella che renderà omogenee Aspi e Mini Aspi, con la durata massima della prima che verrà aumentata per alcune categorie di lavoratori e verrà estesa anche a lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

La Mini Aspi, invece, vedrà l’introduzione di meccanismi per l’incentivazione della ricerca attiva di lavoro con percorsi di formazione e penalizzazioni per chi rifiuterà altre offerte di lavoro. Il Jobs Act porterà delle novità anche alla cassa integrazione guadagni, ma andiamo a scoprire quello che ci potrebbe attendere se la riforma dovesse essere approvata. La Cig ordinaria sarà accessibile soltanto in seguito all’esaurimento di altre possibilità contrattuali come riduzione dell’orario lavorativo; inoltre, saranno previste forme di semplificazione delle procedure burocratiche.

La Cig in deroga, invece, scomparirà alla fine del 2016 e verrà sostituita da fondi di solidarietà bilaterali, che andranno ad interessare le aziende con oltre 15 dipendenti di quei settori che non saranno coperti da altre tutele. Riguardo alla Cig straordinaria, infine, con la riforma del lavoro che porterà ad una semplificazione burocratica ed una revisione dei limiti di durata; inoltre, prevederà l’esclusione di qualsiasi tipo di sussidio nel caso l’azienda fallisca. L’indennità di mobilità scomparirà dal 2017, mentre i contratti di solidarietà saranno ancor più flessibili, permettendone l’utilizzo anche alle aziende che ad oggi sono escluse.