Pensione anticipata 2014: novità sulla riforma del Governo Renzi

Il Governo Renzi è all’opera su nuove riforme. Una di queste riguarda il mondo del lavoro, con particolare attenzione ai giovani e ai pensionati. Proprio riguardo alla riforma sulle pensioni, il ministro Cesare Damiano ha fatto una proposta relativa al concetto di flessibilità, anche se non si trascura il lavoro fatto dall’ex ministro Enrico Giovannini riguardante l’ipotesi di prestito previdenziale.

Pensione anticipata – Prestito previdenziale

Il precedente ministro del Lavoro ipotizzava una somma da concedere a disoccupati e lavoratori prossimi alla pensione e privi di ammortizzatori sociali, così da consentire il congedo definitivo. Il prestito sarebbe a carico del Governo e delle aziende, da restituire senza alcun interesse. Il Premier Matteo Renzie e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti starebbero pensando di riscoprire questa possibilità da introdurre nella nuova riforma del lavoro.

Pensione anticipata – Sistema previdenziale flessibile

Inoltre, non è mai stata abbandonata neppure l’idea di Cesare Damiano, con la riforma del sistema previdenziale attorno al concetto di flessibilità. In questo caso ci concederebbe ai lavoratori la possibilità di andare in pensione con qualche anno di anticipo in cambio di una riduzione dell’assegno pensionistico mensile. Stando allo schema messo a punto, sarebbe possibile andare in pensione fra i 62 e i 70 anni, con almeno 35 anni contributivi, con penalizzazione nell’età compresa fra i 62 e i 65 anni ed un incentivo fra i 67 e i 70 anni.

Andando in pensione anticipata a 62 anni si applicherebbe una riduzione dell’8%, che diventa -6% a 63 anni, -4% a 64 anni e -2% a 65 anni; per coloro che andassero in pensione a 66 anni non ci sarebbe dei bonus o dei malus. A partire da 67 anni, invece, scatterebbero gli incentivi partendo dal +2%, poi +4% a 68 anni, +6% a 69 anni e +8% a 70 anni.