Naspi, Asdi e Dis-Coll 2015: a chi spettano, requisiti, durata e importo

soldiAll’interno del Jobs Act che il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 20 marzo 2015, troviamo delle novità che riguardano i sussidi di disoccupazione per gli italiani. Naspi, Asdi e Dis-Coll sono i nomi delle forme di sostegno alle famiglie di quei lavoratori che perdono il posto di lavoro, ma scopriamone tutti i dettagli.

Partiamo con la Naspi, che va a sostituire l’Aspi, la quale è rivolta ai lavoratori subordinati che avevano un contratto a tempo determinato; sono esclusi i dipendenti pubblici e gli operai agricoli. I requisiti necessari sono essere disoccupati, con la perdita del lavoro che deve essere involontaria, ed aver versato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni e aver svolto almeno 30 giorni di lavoro nell’ultimo anno che ha preceduto la disoccupazione.

La durata della Naspi è di un massimo di 24 mesi, ma dal 2017 scenderà a 18 mesi il periodo massimo. Riguardo all’importo, invece, si può percepire fino a 1.300 euro, tutto dipende dal calcolo effettuato basandosi sulla media della contribuzione ricevuta e del numero di settimane lavorative. La cifra spettante viene concessa del valore massimo soltanto nei primi 4 mesi, dopodiché vi è una riduzione del 3% mese dopo mese.

Vediamo ora l’Asdi, che è destinato a quei lavoratori che non sono riusciti a trovare un nuovo impiego e che si trovano in condizioni economiche disagiate. La durata, in questo caso, è di massimo 6 mesi, mentre l’importo dell’assegno mensile è pari al 75% dell’ultimo sussidio di disoccupazione Naspi ricevuto. Questa forma di sostegno è stata pensata soprattutto per quei lavoratori che hanno figli minori a carico e per quelli che sono prossimi alla pensione ed hanno perso il lavoro.

Concludiamo con Dis-Coll, che riguarda quei soggetti che avevano un contratto a progetto oppure di collaborazione continuativa o coordinata e che si trovano ad essere iscritti alla Gestione Separata, ma senza partita IVA. In questo caso la durata è di 6 mesi e l’importo viene calcolato partendo dal reddito percepito in precedenza alla perdita dell’impiego.