Roberta Ragusa, la verità del testimone sulla scomparsa

Si continua a cercare il corpo di Roberta Ragusa, la 45enne di Gello di San Giliano Terme, protagonista di un giallo che sta tendendo col fiato sospeso tutta l’Italia dal 14 gennaio del 2012, quando la donna sparì di notte senza dar più notizie. Da ormai molti mesi, gli inquirenti sono convinti che Roberta Ragusa sia morta e probabilmente uccisa dal marito Antonio Logli, ma finché il corpo non si troverà nessuna certezza sembra tale.

Solo nella giornata di ieri, i carabinieri sono tornati ad ispezionare il terreno dei Logli, che si trova proprio vicinissimo alla casa, hanno scavato per ore come se fosse emerso qualcosa di interessante o che potesse dare uno scossone alle indagini, ma alla fine anche quell’ispezione si è rivelata un flop e di Roberta e dei suoi resti non ci sono tracce.

Intanto i carabinieri stanno analizzando l’ultima testimonianza, quella del vigile del fuoco Filippo Campisi, che dopo quasi 2 anni dalla sparizione di Roberta, ha svelato alle autorità di aver visto una notte di gennaio del 2012 una donna in vestaglia uscire dal cancello dei Logli e salire su una jeep color crema mal tenuta. L’uomo non si ricorda che giorno fosse e nemmeno ha riconosciuto Roberta, ma era rimasto solo colpito dal fatto che la donna fosse in vestaglia e uscì alla svelta come per non farsi vedere per poi salire su quell’auto guidata da un uomo.

La testimonianza però non convince del tutto, soprattutto perché il vigile non è certo del giorno in cui vide questa scena e nemmeno del fatto che quella donna fosse Roberta. Infatti nella villetta dei Logli, vive anche la madre di Antonio Logli e la moglie del fratello. Sconvolge anche il fatto, che Campisi abbia deciso di raccontare il tutto solo dopo 21 mesi dalla scomparsa di Roberta. Il vigile disse che nell’aprile del 2012 mandò una lettera anonima ai carabinieri per raccontare cosa aveva visto, poi nei mesi successivi spifferò tutto al bar che frequentava, tanto che un altro uomo di Gello fece sua la testimonianza e solo un mese fa raccontò il fatto in Tv, probabilmente a caccia di visibilità. Lo stesso uomo è poi finito in carcere per aver picchiato il padre. Solo dopo questo fatto, Campisi ha deciso di raccontare tutto in tv e venire allo scoperto, ma la sua testimonianza non collima affatto con quella di Loris Gozi.