Yara Gambirasio: ecco gli indizi contro Massimo Giuseppe Bossetti

L’omicidio di Yara Gambirasio dopo 3 anni e mezzo finalmente è arrivato ad una svolta vera. E’ stato arrestato lunedì Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto killer della 13enne di Brembate Sopra scomparsa la sera del 26 novembre 2010 e ritrovata morta in un campo nel febbraio del 2011.

Massimo Giuseppe Bossetti è stato incastrato col DNA, l’uomo era stato fermato giorni fa con la scusa dell’alcol test per sottoporlo al prelievo e i risultati hanno confermato che si tratta di Ignoto 1, le sue tracce sono identiche a quelle trovate sugli slip e leggings della 13enne. L’uomo è anche il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, anche la se la madre del Bossetti, sostiene che sia lui che la gemella sono nati dal matrimonio col marito Giovanni Bossetti. Un caso davvero intricato cosi come gli indizi che hanno portato all’arresto dell’uomo. Prima di tutto la cella del suo telefono agganciò la zona dove fu uccisa Yara, senza contare che lo stesso Massimo Giuseppe Bossetti vive a Mapello, dove fu fiutata l’ultima traccia di Yara. Anche la polvere di calce è un elemento contro di lui, elementi del mondo dell’edilizia che fanno presagire come Yara sia stata uccisa da qualcuno che faceva quel lavoro, come Massimo Giuseppe Bossetti che di mestiere fa il muratore.