Ravvedimento operoso Tares per pagamento in ritardo, come si calcola

Il 24 gennaio 2014 è stato il termine ultimo per il versamento della Tares. Oltre al pagamento della Mini IMU, i contribuenti dovevano pagare la maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro sull’imposta comunale su rifiuti e servizi indivisibili. Per coloro che non hanno ancora versato l’importo c’è ancora tempo, anche se più passano i giorni più aumenta la sanzione. In caso di pagamento tardivo è possibile procedere con il ravvedimento operoso, ma andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Se si effettua il pagamento entro 14 giorni dalla scadenza c’è il ravvedimento “sprint” e si paga solamente lo 0,2% di interessi per ciascun giorno di ritardo; se si effettua il pagamento dopo 14 giorni, ma entro 30 giorni dalla scadenza, c’è il ravvedimento “breve” con la sanzione che è pari al 3% dell’importo più gli interessi legali.

Trascorso un mese dalla scadenza, ma entro un anno, scatta il ravvedimento “lungo” con la sanzione che è pari al 3,75% dell’importo più gli interessi legali; nel caso in cui non venga sanato il debito entro un anno, la sanzione sale al 30% dell’importo più interessi dell’1 per mila annuo e le spese di notifica da parte degli organi competenti.

Non sono previste sanzioni se il saldo Tares è insufficiente o se non è stato pagato a causa del mancato invio del bollettino e del modello F24 da parte del Comune. Per il calcolo del ravvedimento operoso potete consultare il sito internet www.amministrazionicomunali.it.